lunedì 14 settembre 2020

SNUFF

 (1976)


Regia Michael Findlay


Cast Mirtha Massa, Enrique Larratelli, Aldo Mayo

Genere: Drammatico, Thriller, Horror, Metacinema

Parla di “Sorta di rievocazione del massacro di Bel Air che alla fine diventa qualcos’altro”

Cosa succede quando il metacinema incontra l’exploitation? La risposta più esemplificativa è questo Snuff del 1976 diretto da un oscuro film maker di nome Michael Findlay che nel 1977 perse letteralmente la testa falciato dalle pale di un elicottero (vi ricorda un film in particolare? Ma certo Holocaust 2000!) che altri non è che un rimaneggiamento voluto per dare una seconda possibilità ad un’altra opera di Findlay girata anni prima ma senza successo. In pratica Snuff nel 1971 si chiamava Slaughter ma dopo l’aggiunta finale metacinematografica prese il nome che conosciamo attualmente e una serie di sequenze finali che trasformano la storia, invero piuttosto pallosa, in qualcosa di diverso e sorprendente. 

Le prime sequenze vedono un paio di ragazze che dovrebbero essere hippie ma risultano troppo eleganti per essere credibili, le vediamo sfrecciare con una motocicletta da gita in campagna sulle note di un pezzo che plagia ignobilmente il riff di  Born to be wild degli Steppenwolf e lo ripete in un loop incasinato per oltre cinque minuti. Le tizie vanno a beccare una loro compagna che si sta sniffando coca con una cannuccia di 30 centimetri, gli sparano al petto ma, come per miracolo, la ragazza non muore, interviene allora una specie di Charles Manson sottopeso che si fa chiamare con l’altisonante nome di Satan e pratica alla ragazza ferita una dolorosa pulizia in mezzo alle dita dei piedi con un coltellaccio. Il resto del film si dipana tra le malefatte di questa sorta di Manson Family e un’attricetta di film sexy, tale Terry London,  giunta in Sud America con uno sfigatissimo produttore. La ragazza si infratta immediatamente con un ricco ragazzino viziato, figlio di un produttore di armi, con cui se la spassa su motoscafi e feste in piscina. Intanto le bikers rapinano un pit stop e massacrano clienti e avventore, Satan infiltra la giovane Angelica nella villa del produttore di armi e assistiamo ad un imbarazzante flashback in cui questa giovane schiava volontaria viene rappresentata da ragazzina con le vesti di un’altra attrice che non le somiglia assolutamente (quest’ultima ha i capelli rossi mentre Angelica è castana) mentre viene violentata dal fazendero ricattatore che minaccia di licenziarne il padre se non farà quello che dice lui (ovvero sesso). Dopo interminabili sequenze in cui ci viene propinato tutto il carnevale di Rio, finalmente si arriva al massacro finale in cui scopriamo che Terry London era incinta, gli hippie piombano nella villona e massacrano tutti, lei compresa. 

 Ecco a questo punto finisce Slaughter e comincia Snuff ovvero gli ultimi cinque minuti di metacinema dove scopriamo la troupe che dirige il film ed il regista che si getta su una delle attricette sotto l’occhio indiscreto della telecamera e inizia a farla a pezzi simulando uno snuff movie. Peccato che la finzione ceda disastrosamente sulle conoscenze anatomiche del truccatore, il regista infatti estrae il cuore della vittima direttamente dallo stomaco e comincia ad ululare con un bel pezzo di intestino in mano. La ripresa si oscura e come ultima cosa del film sentiamo le voci della troupe che se la da letteralmente a gambe levate. Bastarono questi pochi minuti finali a risollevare le sorti di tutta l’operazione portando l’opera in cima alla lista dei cosidetti Nasty Movies ed un discreto successo nelle sale. Il povero Findlay è altresi conosciuto per la sua trilogia della carne (The Touch of the flesh, the curse of the flesh e the kiss of the flesh), un trittico cinematografico di pura exploitation che si ispira alla celebre saga della dominatrice Olga.

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