lunedì 11 febbraio 2019

ATOM IL MOSTRO DELLA GALASSIA


(Gezora, Ganime, Kameba: Kessen! Nankai no daikaijû, 1970)

Regia Ishirō Honda

Cast Akira Kubo, Atsuko Takahashi, Yukiko Kobayashi



I titoli di testa fanno ben sperare, con una splendida carrellata dei tre mostri protagonisti sullo sfondo dorato del sole al tramonto, un pout pourri vintage che, purtroppo, viene subito demolito dall'orrenda inquadratura di un modellino di razzo in attesa di partire, completamente spoglio di qualsiasi accorgimento fotografico.La navicella Elios viene lanciata verso Giove ma qualcosa se ne impossessa durante il tragitto e la fa rientrare verso la terra, il fotografo Taro (Akira Kubo) la vede precipitare dall'oblò dell'aereo di linea con cui stava rientrando.


Tornato in redazione Taro incontra Ayako (Atsuko Takahashi), impiegata per una società di investimenti che lo incarica di scattare qualche foto pubblicitaria su un'isola paradisiaca destinata a diventare un villaggio turistico. In compagnia del dottor Kyoichi Mida (Yoshio Tsuchiya) e Makoto Obata (Kenji Sahara) un misterioso figuro incontrato sulla nave, il reporter e la donna giungono sull'isola dove un gigantesco calamaro ha appena ucciso uno degli operai in avanscoperta sull'atollo.
Dopo aver sconfitto il mostro che i nativi chiamavano Gezora, spunta fuori un granchione gigante e successivamente una testuggine mostro. Il gruppo scoprirà così che le creature sono animate dagli Atom, una sorta di intelligenze extraterrestri giunte sulla terra per distruggere la razza umana. Stanco delle solite tematiche Kaiju Eiga, Ishirô Honda ripiega sulla classica invasione extraterrestre con tanto di alieni invisibili che possiedono animali e uomini, il pretesto è ottimo per dare vita a nuovi mostri ed improbabili scontri tra gommose creature in quello che ormai è riconosciuto come un titolo cult della cinematografia giapponese.

Honda fa poco uso dei soliti modellini, limita le esplosioni e la distruzione edile di massa, giustificato da un'ambientazione esotica in cui gli aborigeni sono improbabili tanto quanto il calamarone gigante che spunta dagli oceani in un ribollire inesorabile. Buoni gli effetti visivi di Yoshiyuki Tokumasa e Yoichi Manoda che ricreano scie di luce veramente efficaci, cast invece poco incisivo ma allietato dalla splendida Atsuko Takahashi. Conosciuta anche come "Space Amoeba" la pellicola ha acquisito nel tempo un valore più strettamente iconico che non meramente qualitativo. Per gli appassionati resta comunque un must.    



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