(Id. 1974)
Regia
Thierry Zéno
Cast Dominique Garny

Soffermiamoci un attimo a quale
strano pensiero sia passato nella mente di Thierry Zéno (recentemente passato a
miglior vita) e di Dominique Garny
reclusi solitari in una angusta fattoria, a girare la trama di un matto
che si scopa una scrofa e decide poi, dopo un paranoico susseguirsi di immagini
in bianco e nero, completamente prive di dialogo, che questa famiglia di maiali
non fa per lui. Si perchè dopo il rapporto, alquanto esplicito, maiale-uomo, il
protagonista, dapprima innamorato dei suoi figli maialini, decide di sterminare
la famiglioletta in un crescendo isterico-nazista di cinema crudele e inutile.

Certo non si può rimanere impassibili di fronte a questa sorta di cinema
sperimentalzoofilo, ma per vedere certe scene basta andare in una campagna
qualunque, circondati anche noi da papere chiaccherone e tacchini ululanti,
soltanto per saggiare la crudeltà di questo film. Ma forse il messaggio è
diverso da quello che sembra, la musica ci ricorda Arancia Meccanica, i suoni e
gli effetti sonori sono ridicoli oltre che fuorisincrono, scuregge, grugniti,
rutti si accompagnano mirabilmente ai canti celestiali in sottofondo sopratutto
nella scena più bella in cui l'attore pranza coi maialini sul tavolo.
Poi nel
più noioso e psichedelico dei finali vediamo l'uomo coltivare, accarezzare e
mangiare voracemente merda: quasi quasi interpreto il messaggio con un "in
fondo siamo tutti dei maiali" ed alla fine vuoi vedere che questo film è
un capolavoro e siamo noi che non lo capiamo ? Difficilmente vedrete un film
più schifoso e disturbante di questo!
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