Regia Andy Milligan
Cast Hope Stansbury, Jackie Skarvellis, Noel Collins
Se si ama il cinema low budget
non si può non amare Andy Milligan artigiano del cinema capace di girare con
1500 dollari un film in costume. A ben vedere anche "werewolves..." è
da considerarsi un film in costume in quanto la storia della famiglia mannara
dei Mooney è ambientata in una villa vittoriana con vestiti del 1800 (il film
difatti si svolge nel 1899 come cita alla fine Douglas Phair nei panni del
patriarca della famiglia), il periodo di preludio al cambio di secolo e a tutte
le aspettative che, a questo, rimandano le citazioni a Giulio Verne e alle
fantascientifiche avventure dell'uomo sulla luna.
Questo film grezzo, con scene
d'azione girate in modo frenetico con telecamera a mano, è un'enorme favola che
deve aver non poco ispirato Neil Jordan per il suo "in compagnia dei
lupi". Personalmente ritengo questo spaccato familiare letto in chiave di
favola dei fratelli Grimm, un piccolo capolavoro di quel cinema beat che
inperversava tra il '68 e il '72 tant'è che sembra vedere rotolare per terra,
nel finale, anche Ringo Starr dei beatles nel finale di questa fiaba
maleodorante in cui i personaggi (ed i loro dialoghi) sembrano frutto di un
unico disegno lisergico.
Peccato che molti hanno trovato nel maggior successo
commerciale di Milligan, solo un pretesto per sfruttare il filone "topi
assassini" che attraversò un breve periodo dei primi anni '70 con
"Willard e i topi", se si considera la partecipazione dei topolini
carnivori, il delirante dialogo con il loro padrone e il tentativo di dargli un
nome da parte di Hope Stansbury (Monica, la psiocopatica assassina del film,
una specie di vampira killer da "considerare" nei futuri annali
dell'horror) come un mero ed insignificante paragrafo di una favola perfetta
come quella della famiglia Mooney, affetta da licantropia generazionale, ci si
può concentrare su una storia delirante ma mai noiosa, attorniata da personaggi
clamorosi e da una trama quantomai originale ed insospettabilmente funzionale
che ammorba lo spettatore disposto a lasciarsi andare in questa follia.
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