lunedì 10 aprile 2017

KILINK IN ISTANBUL

(Kilink Istanbul'da, 1967)
Regia
Cast  , ,  


Dopo l'India la Turchia è uno dei paesi più prolifici cinematograficamente parlando, non stupisce, quindi, che prima o poi mi debba toccare la recensione di un qualche film partorito da questo strano paese mediterraneo. Ovviamente la scelta non poteva non capitare che sulla saga di Kilink, supercriminale che plagia vistosamente le gesta di Kriminal , personaggio fumettistico creato negli anni '60 sull'onda nera di Diabolik . La tuta scheletrica di Kilink, eccettuato qualche minimo dettaglio (la cintura ad esempio) è una sfacciata fotocopia dell'antieroe inventato da Max Bunker. Ma c'è di più: il suo nemico dichiarato si chiama Shazam (altro eroe inventato in America sulle orme di Superman) che veste per metà i panni del superuomo con tanto di S stampata sul petto e mantello e maschera che assomigliano a quella di Batman. 

In questo pastiche fumettistico abbondano elementi inaspettati in un paese musulmano, come l'alcol e le donnine discinte. Kilink (Yildirim Gencer) viene resuscitato dalla bara per trovare la formula di un'arma mortale in grado di distruggere il mondo, uccide  il professore che l'ha ideata ma scopre che ne manca una parte senza la quale il terribile marchingegno non può funzionare. intanto Orhan (Irfan Atasoy), figlio del professore mentre giura vendetta per la morte del padre riceve la visita di un vecchio che assomiglia a Mosè che lo trasforma nel supereroe Shazam. Kilink rapisce la figlia del professor Maxwell (Feridun Colgecen) collega del defunto scienziato e possessore della formula che manca alla folle creazione e fronteggia il nemico su più fronti aiutato dalle sue due amanti (che bacia attraverso la mschera senza che ci venga dato di capire come faccia).

Il film finisce con Kilink che rapisce professore e figlia e li porta sulla sua isola piena di soldati vestiti come Saladino. La terribile saga continuerà nei prossimi 2 film entrambi diretti dal sedicente Yilmaz Atadeniz ma sinceramente non sono ancora preparato per vederli. In tutto questo fa quasi tenerezza l'ingenuità della Turchia nei confronti del Copyright anche se, tutto sommato, il film non è poi così male. Considerati gli anni e tralasciando la trama, resta un prodotto che, al di là della sua scarsa originalità, risulta divertente e pieno d'azione. Insomma se siete nostalgici degli anni '60 va bene anche questo!
 

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