Regia Antonio Margheriti
Cast John Saxon, Elizabeth Turner, Giovanni Lombardo Radice
Se è lecito parlare di capolavori
nel cinema di genere, allora Cannibal Apocalypse (il titolo italiano Apocalypse
Domani è così brutto che non me la sento di citarlo se non nel titolo perchè
sono costretto) è un fottuto capolavoro. Non a caso è diretto da un maestro dei
generi come Antonio Margheriti, uno che negli anni 60 osava fare cinema di
fantascienza in Italia. Cannibal apocalypse è la summa di quello che succede a
mischiare troppo i generi, si crea un cinema dell'assurdo dove il film di guerra
convive con l'horror di George A. Romero . In pratica è Dawn of the Dead che incontra First Blood (con due anni
d'anticipo però) o, come dichiara a priori
il titolo inglese: Cannibal Holocaust incontra Apocalypse Now (tanto per
citare due classici dei generi).
Nessuno aveva mai osato prima (e neanche dopo)
trasformare dei reduci del vietnam in feroci cannibali in grado di spargere il
proprio morbo come vampirismo attraverso il morso, con l'aggiunta che questi
moderni mostri sanno usare bene le pistole, i fucili e sono professionisti del
corpo a corpo. E infatti faranno una mattanza continua prima dello sterminio
finale. Un film del genere riesce anche a
farmi apprezzare quell'attore di ghiaccio che è John Saxon, ma sono sopratutto
le inquadrature fantasiose, i montaggi serrati, l'attenzione al particolare del
grande Margheriti che rendono il tutto più prezioso e godibile.
Merito anche di
alcuni stretti collaboratori di Lucio Fulci come lo sceneggiatore Dardano
Sacchetti e il buon Giannetto De Rossi,
primo grande maestro del make up italiano, autore di quegli effetti che
danno l'aggiunta emoglobinica necessaria a far storcere il naso dal disgusto in
poche ma incisive scene splatter (L'esplosione dello stomaco del bravissimo
attore Giovanni Lombardo Radice è da applausi). Il tutto in una situazione che
stringe le chiappe dalla tensione per tutti i novanta minuti di un film che ha
la parola "osare" nel suo DNA cinematografico.
Convengo che la definizione
"capolavoro" sia un pò ardita per un b movie sfacciato come questo ma
raramente la visione di un film mi aveva entusiasmato così tanto.
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