(Id. 1959)
Regia Eugène Lourié
Cast Gene Evans,
André Morell,
John Turner
Parente povero dei grandi monster
movie americani, il film di Eugène
Lourié appartiene ad una serie di titoli dedicati ai dinosauri a cui
appartengono classici come "Il risveglio del dinosauro" e
"Gorgo", entrambi diretti dal regista franco-russo. Purtroppo, a
differenza dei sopracitati la qualità di questo è molto modesta, sopratutto a
causa di una trama priva di colpi di scena che si limita, quasi a livello
documentaristico, a narrare in modo superficiale e piatto l'apparizione di una
specie di parente prossimo di Nessie lungo le coste della Cornovaglia. Le prime
scene sono ormai quelle arcinote dell'esplosione atomica nell'atollo di Bikini,
seguite dal pippotto anitinuclearista da parte del solito biologo americano che
denuncia come il plancton contaminato dalle radiazioni nucleari aumenti i
rischi di mutazione della popolazione ittica, nel frattempo, in un piccolo
villaggio della Cornovaglia si accenna ad una traccia di trama in cui un
pescatore viene ritrovato ustionato sugli scogli, in mezzo ad una moria di
pesci. Le sue ultime parole prima di morire sono " Behemoth" (altrimenti
che senso avrebbe avuto il titolo biblico?).
La storia poi vira bruscamente con
l'arrivo degli scienziati che iniziano a fotocopiare pesci in uno strano
marchingegno che attiva una campanella stile micro-onde quando finisce la
scansione. Poi il mostro inizia a prendersela con gli infanti e uccide un
ragazzino e poi una bambina ma bisogna aspettare almeno un'ora prima di
iniziare a vedere lo sgangherato dinosauro umidiccio che sembra un cammello
incrociato con un cavallo. A quel punto il regista non sa più cosa raccontare e
inizia a montare in modo forsennato i preparativi di Londra per l'imminente
attacco del mostro, quindi sequenze di esercitazioni militari, i militari che
avvisano la popolazione per farla evacuare, la popolazione che non evacua, la
polizia militare che transenna le strade, la popolazione che si piazza dietro
le transenne nell'attesa del mostro, poi montaggio misto ed ossessivo delle
antennone girevoli per le comunicazioni con alternarsi di addetti alle
comunicazioni che snocciolano codici incomprensibili ma che fanno tanto figo.
Ad un certo punto spunta quindi il ciambellone, ovvero il collo del mostro che
si piega a ciambella nell'acqua e da lì in poi è un alternarsi di sequenze di
panico, con gente che scappa senza manco sapere dove, primo piano del dinosauro
umidiccio, gente che scappa, umidiccio, gente che scappa fino al duello finale
tra il mostro che nuota a passo uno nell'acqua con movimenti ridicoli ed un
sommergibilino che gli tira in faccia un missile spappolandogliela (anche se
poi, quando risale un momento in superficie, la faccia del mostro è stranamente
intatta). Prodotto in estrema economia, il film sembra vivere più per
espedienti atti al suo allungamento a durata istituzionale che per una trama
propria. Gli effettisti Willis O'Brien e Pete Peterson non si
preoccupano nemmeno di nascondere le giunture del dinosauro e le sue animazioni
rasentano quasi il ridicolo, in questo purtroppo Pete Peterson, che ne realizzò
la maggior parte, ha una parziale attenuante dettata da un lungo e degenerativo
male (soffriva di sclerosi multipla) che non deve avergli dato vita facile
durante la lavorazione.
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