Regia Roy Del Ruth
Cast Beverly Garland, Bruce Bennett, Lon Chaney Jr.
Questo film è la dimostrazione
che anche in certe produzioni low budget possono nascere idee interessanti pur
supportate da effetti e trucchi assolutamente modesti. E' il caso di questa
pellicola diretta da Roy Del Ruth e scritta da Orville H. Hampton e dalla quale
è stata tratta l'ispirazione per uno dei più inquietanti comprimari di
Spider-Man, ovvero Lizard. Il mito del dottore che tenta di ricreare gli arti
umani asportati utilizzando ormoni di rettile (in questo specifico caso
l'alligatore) viene qui per la prima volta esemplificato in una storia in
bianco e nero, raccontata come un lungo flashback e supportata da attori del
calibro di Beverly Garland, Bruce Bennett e Lon Chaney Jr. (qui
inspiegabilmente accreditato nei titoli senza l'appellativo Jr.).
L'ambientazione
fosco-paludosa contribuisce molto alle atmosfere cupe del film (che
probabilmente hanno molto ispirato anche Tobe Hooper per il suo DeathTrap), i
coccodrilli sono sempre un elemento vincente nel cinema horror e l'assenza di
happy end è particolarmente innovativa per l'epoca. Insomma tutto bene tranne
una cosa, il make up finale della creatura che risulta troppo finto e gommoso
contribuendo a rovinare decisamente un bel film, pur non impedendone la sua
entrata nell'olimpo del cult per quanto riguarda il genere "monster
movie". Una coppia di sposini stanno trascorrendo la luna di miele in
treno, ad un tratto lui riceve una lettera, scende di colpo alla prima fermata
e scompare. La moglie disperata si mette sulle sue tracce e raggiunge una vecchia
casa isolata nelle paludi.
Qui non ci metterà molto a scoprire che il consorte
è parte di una serie di volontari per un esperimento a base di ormoni di
alligatore, in grado di far ricresce parti del corpo amputate. L'uomo, il cui
volto è completamente avvolto in squame verdi da rettile, dovrà subire un
trattamento a base di raggi gamma per tornare alla realtà ma qualcosa non andrà
per il verso giusto. Nel complesso, un film minore ma dotato di ottimi momenti
e avvolto dalle giuste inquietudini, peccato per il coccodrillone di gomma
finale, ma a quei tempi l'esposizione del mostro era un perno fondamentale per
lo spettatore pagante, anche a costo di rendere ridicolo un progetto altrove
molto originale e interessante.
Nessun commento:
Posta un commento