mercoledì 1 ottobre 2014

LA TERZA MADRE

(Id. 2007)
Regia
Cast , ,  



Si chiude in maniera disastrosa, la trilogia di Dario Argento cominciata nel lontano 1977 con quello che è comunemente considerato il suo capolavoro Suspiria. Dopo Mater Sospirorum e Mater Tenebrarum questo terzo capitolo dedicato alla Mater Lacrimarum si risolve in lacrime, si, ma per lo spettatore pagante che assiste allo squallore più completo di un regista che dovrebbe ormai essere in cassa integrazione ma continua a propinarci un film dietro l'altro senza più metterci passione nè anima. Più che con un horror, quindi, Argento ha voluto chiudere la triade con una parodia, perchè questa pellicola fa veramente ridere. Già solo la presenza di Asia Argento come protagonista, attrice notoriamente negata in qualsiasi ruolo, potrebbe dare adito a qualche perplessità, se poi ci si mette dentro una sceneggiatura scritta da ben cinque mani totalmente fuori sincrono, con personaggi che entrano ed escono dalla scena senza alcuna logica, una Daria Nicolodi ridotta a fantasma in tre dimensioni, lunghe carrellate senza senso, Udo Kier che ricorda  la sua interpretazione del miliardario Ron Camp in Ace Ventura: Pet Detective piuttosto di quella del Dr. Frank Mandel nel primo capitolo della trilogia, Philippe Leroy sulla sedia a rotelle che parla come se avesse un topo morto in bocca, il risultato supera di gran lunga la concezione estetica del "brutto" tanto osannata in questo Blog.  

Che poi, attenzione, un film può essere brutto per tanti motivi, mancanza di esperienza del regista, mancanza di fondi, noie produttive ma, per quanto riguarda La Terza Madre, iperproduzione italiana, con cast internazionale e un regista che ha un nome importante nel mercato mondiale, non ci sono scusanti. L'unico sentimento che pervade questi fotogrammi è il senso del ridicolo, senso che trova la sua apoteosi nella grottesca orgia finale con la madre lacrimarum interpretata da una Moran Atias con le tette visibilmente rifatte.
 
Non parliamo poi di come viene rappresentata Roma in versione demoniaca, esemplificata da scenette di violenza da operetta assolutamente meno crude di una discussione ai semafori fra due automobilisti romani. Gli inserti lesbo sono assolutamente gratuiti e insoddisfacenti almeno quanto lo splatter , oltretutto fatto malissimo da un Sergio Stivaletti che non è mai stato granchè sul fronte make up ( neppure quando lo osannavano tanto in Dèmoni) ma che qui raggiunge veramente il minimo sindacale dell'impegno.
La trama è inutile pure raccontarla, tanto si parla di tuniche che vengono rinvenute in bare ottocentesche che risvegliano la madre e tutte le streghe iniziano a gironzolare per le strade ipertruccate e colorate più da festival punk che da sabba esoterico.
Persino la scimmietta che gironzola per il film è fastidiosa, al punto che quando viene schiacciata da un masso, è l'unico momento da applausi all'interno di un film talmente insipido e sterile.

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