Regia Arthur Hilton
Cast Sonny Tufts, Victor Jory, Marie Windsor
A cavallo tra gli anni '50 e gli
anni '60 il cinema di Exploitation cannibalizzò la fantascienza con una serie
di titoli che ammiccavano lo spettatore attraverso riferimenti erotici,
espressi sopratutto nei titoli, che puntualmente offrivano pochissimo al
piacere voyeuristico del pubblico ma, dal punto di vista economico, erano una
manna per produttori ed esercenti. Si perchè questi titoli, realizzati in
assoluta economicità, davano sempre un buon riscontro al botteghino grazie alla
loro capacità di attrazione nei confronti di un pubblico guardone e
perennemente affamato di sesso. Titoli deliranti come Devil Girl from Mars o
Queen of Outer Space (protagonista Zsa Zsa Gabor) e Fire Maidens from Outer
Space presupponevano tutti lo stesso plot narrativo che ritroviamo anche in Cat
Women: una spedizione spaziale di astronauti maschi che incontrano su un
pianeta inesplorato (che sia Marte o la Luna) una civiltà di sole donne in
trepida attesa dell'uomo salvatore in grado di soddisfare la lunga attesa solitaria.
In realtà, in questi film non si
va mai oltre ad una slinguazzata tra l'eroe di turno e la bella marziana che
rompe le regole della sua specie e decide di assaporare il piacere del maschio
terrestre. In ogni caso, a parte i riferimenti maschilistici tipici di un'epoca
in cui l'emancipazione non era neanche stata presa in considerazione, Cat Women
of the moon è un prodotto assurdo che sprigiona povertà e senso del ridicolo ad
ogni fotogramma. Le prime scene ambientate all'interno di una cabina comando
spaziale è un set realizzato palesemente in un garage, con marchingegni
valvolari e elettrodi tipici di chi ripara radio e televisioni, il palazzo
lunare sembra però uscire dai racconti di H.P. Lovecraft. L'astronave deve aver
successivamente ispirato l'autore del protovideogame "Asteroids"
visto che si muove ruotando come la lancetta di una bussola quando deve virare
la sua direzione. Non parliamo poi del ragnone gigante che, ad un certo punto
attacca i nostri esploratori, avete presente i ragni di gomma legati con un
elastico? Ecco, dimensionatelo a misura d'uomo ed avrete un idea di come è
stata realizzata rozzamente questa scena dal regista Arthur Hilton. Anche le donne gatto sembrano
un pò ridicole, tutte vestite con una tuta nera attillata e una pettinatura da
incubo, le vediamo ballare come odalische in una sorta di ristorante spaziale
con tanto di tavolini e brocche. Certo a questo punto ci sarebbe stato bene uno
spogliarello ma essendo gli anni '50 non vediamo manco quello.
Insomma, tra una gag (quella
dell'aria respirabile sulla luna, su tutte) e l'altra, piani sequenza
lunghissimi, patetiche scene romantiche al tramonto, assistiamo ad una tragedia
d'amore tra un astronauta e una donna gatto che si ribella alle regole di
famiglia e, alla fine viene uccisa dalle sue stesse consimili. Ci sarebbe
materiale per una disquisizione socio cinematografica sul pensiero americano
del dopoguerra ma quando vediamo i protagonisti togliersi le tute spaziali e
indossare calzoncini da piccolo esploratore della giungla, beh...quello è un
chiaro segnale che, a volte, le parole sono inutili ed è il momento giusto per
abbandonarsi ad una sana e liberatoria risata.
ho fatto come hai detto tu...alla fine mi sono fatto una bella risata.
RispondiEliminacomunque, è un degno Z-MOVIE