Regia Rafael Baledón
Cast Rosa Arenas, Abel Salazar, Rita Macedo



Il servo Juan appare e scompare all'improvviso tentando di spaventare a tutti i costi con la sua faccia butterata ma basta vedere la finta zeppa applicata al piede per mettersi a ridere come matti.
L'handy man infatti cammina tutto inclinato (essendo una gamba più lunga dell'altra), e quando è fermo deve tenere le gambe divaricate per restare in piedi, tutto questo accompagnato dal costante grido della Llorona che sembra un incrocio tra un finto ululato e una sirena .
Subito dopo il primo massacro, arriva la nipote di Selma, Amelia (Rosa Arenas) in viaggio di nozze col marito Jaime (Abel Salazar) che non si stacca mai dal suo sigarone, vengono accolti da Juan in puro "Frankenstein junior"style (Frau Blucher!!!!), cerca che ti ricerca trovano anche la zia impegnata a suonare l'organo talmente male che risulta essere la scena più terrificante del film.
Successivamente appaiono nell' ordine:
1) Un pipistrellone di gomma che assale Jaime
2) Il marito di Selma, creduto morto, ma in realtà chiuso in solaio da decenni che assomiglia a una specie di scimmione strabico
3) Gli alani che assalgono la polizia e qui Baledon ci regala una delle sequenze più weirdo in assoluto con un continuo altalenarsi di primi piani dei cagnoni che leccano l'obiettivo e palline di carne che qualcuno deve aver poggiato su una lastra di vetro davanti alla telecamera, nel tentativo di far avvicinare gli alani, lo spettatore si gode in primissimo piano anche la bava biancastra dei cani mentre leccano la lastra!
Dopo tutto questo susseguirsi di allucinazioni weirdo il finale ci regala un bel momento di spettacolo con il crollo della casa maledetta, unico momento ben fatto che accompagna lietamente al finale. Da lodare in tal senso il fatto che gli sposini sopravvissuti hanno il buon senso di evitare la solita frase conclusiva di ogni film, chiudendo in silenzio questo spettacolare melodramma horror che consiglio spassionatamente.
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