giovedì 18 gennaio 2024

THE SADIST

 (1963) 

Regia James Landis 

Cast Archie Hall jr., Marilyn Manning, Helen Hovey 

Parla di “miti professori in panne devono affrontare teppisti psicopatici all’interno di una gas station abbandonata” 

La presenza di Archie Hall jr. nei titoli non tragga in inganno l’ignaro spettatore,  qui non siamo assolutamente ai (pessimi) livelli del suo esordio Eegah (1962) considerato uno dei cinque più brutti film di tutti i tempi. L’Elvis Presley del cinema exploitation stavolta interpreta il ruolo di un ragazzino psicopatico di nome Charlie che, con la sua fidanzata Judy (Marilyn Manning), anch’essa non propriamente sana di mente, tengono in scacco tre insegnanti liceali, fermatisi per un guasto a una stazione di servizio apparentemente deserta. I due teppisti, infatti, hanno compiuto un massacro, uccidendo sia i proprietari della gas station sia tutti i viaggiatori che hanno avuto la sventura di capitare in quel luogo maledetto. 

Pura, anzi purissima exploitation americana dunque, ma di quella fatta coi controcazzi da un mestierante americano di nome James Landis (A quanto pare nessuna parentela con il ben più famoso John) che, con un pugno di attori e una trama esile esile come lo stelo di una margherita, riesce a tenere in scacco lo spettatore per oltre novanta minuti. Merito anche delle assurde facce del buon Archie che nel ruolo del matto sembra sguazzarci molto bene e della sua antagonista Doris (Helen Hovey) la quale, tra isterismi vari e una buona dose di coraggio darà del filo da torcere ad una coppia di psicopatici che, invero, hanno certamente ispirato anche il grande Oliver Stone di Natural Born Killers (1994) anche se entrambi i film si riferiscono alla figura del serial killer Charles Starkweather e della sua degna compagna Caril Ann Fugate. 

La gestione della tensione da parte del regista è mirabile, alimentata anche dalla crudezza di certe situazioni come la violenta e feroce esecuzione di Carl (Don Russel) e dai tentativi da parte di Ed (Richard Alden) di ritardare la riparazione dell’auto, come da ordini di Charlie, ben sapendo che, al termine del lavoro, verrà freddato come il collega. Ambientazione sporca e polverosa nel deserto californiano, fatta di strade sterrate, recinzioni marce e fili spinati arrugginiti, serpenti a sonagli e bottiglie di soda agitate per fare schiuma. Un film poco conosciuto, uscito in Italia con il ben poco attraente titolo “A Bruciapelo” ma da recuperare assolutamente. Non a caso è uno dei film preferiti anche da Joe Dante. 

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