mercoledì 15 febbraio 2023

BLOODSUCKERS FROM OUTER SPACE

(1984) 

Regia Glen Coburn 

Cast Thom Meyers, Laura Ellis, Dennis Letts 

Parla di “ventaccio oltrespaziale trasforma odiosi contadini razzisti del texas in odiosi contadini razzisti vampiri”  

Uscito da noi direttamente in Home video con una bella copertina arancione che non c’entrava un cazzo con l’argomento trattato ed un titolo (Transformer???) che c’entrava ancora meno, il film di Glen Coburn si è ritagliato, soprattutto in America, una discreta aura da cult movie di mezzanotte convincendo così il regista, nel 2008, a realizzare una sorta di documentario backstage di 30 minuti intitolato “Bloodsuckers reunion”. La pellicola, invero, è un raffazzonatissimo low budget movie realizzato nelle squallide province agricole texane dove una specie di vento proveniente dall’oltrespazio trasforma i contadini in vampiri color verde acqua. La prima sequenza vede la mutazione della prima vittima con un collage di montaggio della comparsa (un demenziale contadino) che fa le piroette per strada, si mette a sputare sangue e crolla sul selciato in una pozza rossastra salvo svegliarsi di colpo con la faccia colorata di azzurro e striata di rosso. 

Dopo la divertente canzoncina iniziale (che ricorda quella di Killer clowns from outer space) parte la demenzialità dei dialoghi in cui però si annida la satira sociale che il regista riversa soprattutto sull’ignoranza provinciale fatta perlopiù di razzisti imbolsiti per i quali oltre gli Stati Uniti e i macho di pelle bianca non esiste altra ragione di essere. Satira che si sviluppa nel divertente dialogo tra il protagonista Jeff (Thom Meyers) e lo zio adottivo, classico americanoide che siede in salotto con indosso gli stivali da cowboy, mentre cerca di convincere il nipote che arte e cultura sono merda secca e che il suo unico futuro è nell’aratura dei campi. Uscito di casa Jeff buca uno pneumatico dell’automobile e in un impeto di rabbia finisce di sfondarla a colpi di crick. Viene poi raccolto dalla bella Julie (Laura Ellis) con cui iniziano a farsi di elio in bombola mentre nelle case vicine l’epidemia di vampirismo si sviluppa vorticosamente. 

Dulcis in fundo Coburn non risparmia scienziati ed esercito che, in una base militare, si scontrano su come affrontare la crisi. Ovviamente la spunteranno le forze armate con un demenziale Generale Sanders (Dennis Letts) che si farà dare l’autorizzazione al lancio dell’atomica nel circondario da un Presidente degli Stati Uniti più impegnato a palpare le tette della sua segretaria che a monitorare i problemi della nazione. Immancabile anche l’omaggio a Psycho con la trasformazione dietro le tende del fratello poliziotto di Jeff arricchito da dettagli sanguinolenti nello scarico della doccia come vuole la buona tradizione Hitchcockiana. Per il resto gli attori sembrano sempre sul punto di ridere, gli effetti gore sono un tripudio di moncherini di plastica e pompatine di sangue finto, il montaggio spesso risulta imbarazzante almeno quanto i dialoghi e soprattutto i doppi sensi nell’uso della parola “Suck” con cui si cerca, senza riuscirvi, di trasformare in commedia questa patetica baracconata agreste.  

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