martedì 13 luglio 2021

INCUBUS, IL POTERE DEL MALE

(The Incubus 1981)  

Regia: John Hough

Cast: John Cassavetes, Erin Flannery, Duncan McIntosh

Genere: Horror

Parla di “ maledizione stregonesca risveglia demone stupratore e sono cazzi amari”

Certe locandine esercitano un fascino soprannaturale nei miei confronti, così quando nel 1981 uscì nelle sale questo low budget horror diretto da John Hough, me ne innamorai perdutamente anche senza averlo mai visto. Il film, difatti, era vietatissimo ai 18 anni e, a quei tempi, le sale erano veramente off limits per noi ragazzi della pubertà. Così qualche anno dopo lessi il libro di Ray Russell, una sorta di romanzo porno horror su un demone stupratore che terrorizzava, con il suo gigantesco pene laceratore, le donzelle di una piccola cittadina della provincia americana. Oggi, grazie al mio pusher di fiducia (di video eh!), ho recuperato una vecchia vhs di questo memorabile film e, devo dire che, per tre quarti della storia ne sono rimasto un pò deluso. Abbiamo un grande attore come John Cassavetes, nei panni di un medico con un passato oscuro per una relazione con una diciottenne (che non si capisce se l'aveva uccisa lui o che cosa) ed un presente ancora meno chiaro nella sua relazione con la figlia Jenny (Erin Flannery), invischiato in una serie di delitti a sfondo erotico in cui le vittime, tutte donne, vengono brutalmente stuprate e lacerate da un misterioso essere dalla forza e dalla potenza (sessuale) impressionante. In mezzo c'è Tim (Duncan McIntosh) figlio di un'anziana del paese che fa strani sogni su una camera di torture dove vede una donna legata al tavolo da dei monaci incappucciati. 

Scopriremo che trent'anni prima gli orribili delitti erano già accaduti e che la maledizione di una strega pende sulla famiglia dei Galen. Il film si riscatta in molte scene, abbastanza feroci che non risparmiano neppure una ragazza in carrozzella. Molto bella la scena al cinema mentre si assiste ad una sorta di video rock ispirato a Sansone e Dalila ma tutta la pellicola si arricchisce improvvisamente nell'incredibile finale (che ovviamente non vi svelerò) capace veramente di lasciare il segno per l'improvviso ribaltone di tutta la storia. In sostanza un prodotto medio dell'epoca, non girato particolarmente bene, con molti errori di ripresa (il microfono...il microfono!!!) ma dotato di una forza visionaria molto avanti per i tempi in cui è stato girato.


Da notare inoltre che il tema del sogno che si materializza anticipa di tre anni le tematiche kruegheriane di A Nightmare on Elm Street (tra l'altro c'è una somiglianza mostruosa tra la figlia del medico e Heather Langenkamp). Sono questi piccoli film che alimentano il cinema, la fantasia e le tematiche del new horror anni '80. Forse avrebbe dovuto spingersi più oltre, vista anche la particolarità della trama, ma in definitiva "Incubus" lascia il segno e non mi ha fatto rimpiangere questi venticinque anni di attesa.

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