giovedì 14 gennaio 2021

LA GUERRA DI STRYKER

(Thou shalt not kill... except, 1985)

Regia Josh Becker

Cast Robert Rickman, John Manfredi, Sam Raimi

Genere: Guerra, Horror, Azione

Parla di “Veterani del Vietnam organizzano una rimpatriata ma si scontrano con satanisti assassini”

Nel periodo d’oro della Namsploitation, accanto al supercapolavoro Apocalypse Now o al pur blasonato Platoon, si inseriscono una serie di pellicole dedicate alla sporca guerra, tutte più o meno decorose, pur se spesso inutili. Tra queste, come un folletto malvagio, si insinua questo filmaccio casalingo, realizzato dalla crew di Sam Raimi, ancora fresco di Evil Dead ma non ancora arricchitosi come negli anni successivi. Scritta nientemeno che da Bruce Campbell (che stranamente non fa neanche un cameo), questa pellicola, ai limiti dell’amatoriale, mescola al suo interno guerra, vendetta privata e horror, il tutto condito da una buona dose di violenza grottesca e qualche spruzzata di splatter rudimentale. Il risultato, manco a dirlo, è decisamente spassoso, merito di una confezione rustica ma scorrevole e quell’attitudine scanzonata che solo un film fatto tra amici, senza pressioni produttive e tanta demenzialità, può dare. 

Basta la presenza di un giovane Sam Raimi nella parte dello psicopatico leader di una setta di satanisti, truccato con una ridicola parrucca semi rasta e denti marci, a meritare da sola la visione del film, la cui produzione è affidata all’amico Scott Spiegel che nel 1989 esordirà alla regia con un piccolo cattivissimo slasher intitolato “Intruder – Terrore senza volto” . L’inizio è ambientato nelle foreste del Vietnam del sud (più verosimilmente nello stesso boschetto dove si svolgerà il resto della storia) dove un gruppo di Marines deve affrontare una missione pericolosa, malamente orchestrata da un sottotenentino senza grandi attitudini strategiche. Nel corso dell’azione, che finirà disastrosamente, il sergente Stryker viene ferito. Lo vediamo l’anno successivo, in panni civili, zoppicante con cagnolino al seguito, mentre tenta di ricostruire i suoi rapporti con l’ex fidanzata.

L’ambiente rurale circostante viene sconvolto dall’irruzione di una setta assassina che segue pedissequamente le gesta della Manson Family, con massacri in case private, contraddistinti da scritte con il sangue inneggianti a mistici bagni di sangue. Nel frattempo gli ex commilitoni di Stryker giungono in loco per un’allegra rimpatriata. Quando la setta rapisce la ragazza del sergente e ne uccide il cane, il gruppo di reduci si arma e inizia la mattanza. Tra sforbiciate negli occhi, impalamenti negli alberi, infilzamenti multipli e scazzottamenti vari, il film non lesina in momenti di puro trash, come il topo morto visibilmente fatto di pezza, gente che cade prima ancora di essere colpita, manichini che esplodono e amenità varie. Pur nella sua fattura low budget, rozza e primordiale, resta comunque un’opera divertente che estremizza il machismo allo stato puro e ci ride sopra senza mezzi termini. Alla regia viene accreditato Josh Becker, altro membro fisso della troupe del primo rutilante Raimi.

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