Regia John Gilling
Cast: Bela Lugosi, Arthur Lucan, Dora Bryan
Genere: Commedia, Horror, Fantascienza
Parla di: “un malvagio scienziato vuole dominare il mondo con un robot ma innocua vecchietta irlandese gli mette i bastoni tra le ruote”
L’abbruttimento e la povertà che contrassegnarono il tramonto della carriera di Bela Lugosi furono costellati di apparizioni, partecipazioni e interpretazioni del suo personaggio iconografico, a metà tra vampirismo e Mad Doctor. Insomma il buon Bela rappresentava il cattivo per eccellenza all’interno di svariati filoni cinematografici che il povero ungherese mai avrebbe realizzato se non per sopperire all’indigenza cronica data soprattutto dalla sua tossicodipendenza e dal declino della sua figura attoriale. Ridotto alla parodia di sé stesso, Lugosi accettava qualsiasi ruolo purchè lo pagassero. Nello specifico di Vampire over London conosciuto anche come Mother Riley meets the vampire, stiamo parlando dell’ultimo, stanco, capitolo della lunga serie comica dedicata al personaggio comico di Mamma Riley, lavandaia e badante irlandese interpretata da un attore maschile di nome Arthur Lucan per un totale di diciassette film.
In questo frangente la partecipazione di Lugosi fu il motivo determinante che convinse il produttore Richard Gordon a realizzare questo film. In pratica Lugosi si trovava in Inghilterra per partecipare ad una rappresentazione teatrale di Dracula, purtroppo l’opera non venne messa in scena e il povero Bela si trovava prigioniero in Albione senza i soldi per tornare in America. Gordon lo pagò 5000 dollari e Lugosi venne scritturato per interpretare il diabolico dottor Von Housen, soprannominato il Vampiro, autore di rapimenti di giovani fanciulle e intenzionato a dominare il mondo grazie a robot alimentati ad Uranio. Il prototipo gli viene spedito per posta ma per uno scambio di etichette finisce nel negozio di Mrs. Riley. Comandato a distanza l’automa si risveglia e rapisce la donna portandola al cospetto del Malvagio scienziato dando vita ad una serie di situazioni comiche alle quali Lugosi deve sottostare con malcelato imbarazzo.
Pur rimanendo un prodotto divertente grazie anche alla comicità fracassona e anarchica di Lucan (in parte debitrice della rumorosa follia dei Fratelli Marx) e alla suggestione ipnotica del volto di Lugosi in primo piano, inquadrato in penombra a snocciolare sardonici sorrisi da vampiro appassito, siamo di fronte ad una produzione di poco superiore a quelle di certi titoli messicani anche se per fortuna qui il robottone non è la solita scatola di sardine con antenne girevoli. Alla regia abbiamo comunque un John Gilling pre-Hammer che in futuro realizzerà piccoli classici horror come Plague of the zombies e The Reptile (rispettivamente La lunga notte dell’orrore e La morte arriva strisciando).
Nessun commento:
Posta un commento