lunedì 23 luglio 2018

THE FREAKMAKER

(Id. 1974)
Regia
Cast  , ,


Conosciuto anche come The Mutations, questo film è l'ultimo di una breve serie di titoli diretti da Jack Cardiff, uno dei più grandi direttori della fotografia del cinema anglosassone, premio oscar alla carriera, scomparso nel 2009. Un british horror tipicamente anni settanta, molto simile alle suggestioni emanate dai film di Pete Walker e dalle produzioni Amicus, ma con un'alta componente weirdo che per certi versi fa tornare in mente il bizzarro "Konga" di John Lemont ma soprattutto rievoca con affetto il capolavoro di Tod Browning "Freaks" al limite del plagio, celebrandolo in alcune sequenze come il momento in cui i freaks superano minacciosi i carrozzoni circensi per avvicinarsi al perfido Lynch, proprietario sfigurato di un circo dei deformi, colpevole di numerosi oltraggi nei loro confronti. 

La storia vede protagonista Donald Pleasence nel ruolo di un mad doctor che mescola DNA vegetale con DNA umano allo scopo di rigenerare le cellule degli esseri umani. Il risultato però trasforma le malcapitate cavie in una sorta di pianta carnivora vivente con tanto di petto apribile per risucchiare le linfe vitali delle proprie vittime. Le cavie vengono scelte in mezzo agli studenti universitari del Dottore, rapiti da Lynch e sottoposti a una serie di esperimenti in mezzo a tutta una serie di enormi piante carnivore che divorano interi coniglietti pelosi. Come nel film di Browning, anche qui vengono usati veri freaks tra cui nanetti, donne barbute e neri che strabuzzano gli occhi fuori dalle orbite, ma in aggiunta abbiamo le mostruosità posticce delle piante carnivore che aprono e chiudono enormi boccacce di stoffa emettendo ruggiti da maiali in cancrena e lo stranissimo uomo pianta che da solo merita l'oscar per la creatura più brutta mai realizzata nel cinema horror.
Tutto sommato il film non è neanche male, ha una scrittura asciutta e ben orchestrata, come non se ne vedono più al giorno d'oggi, attori che lavorano alacremente pur senza particolari guizzi interpretativi (anche se Pleasence sembra molto perplesso nel suo ruolo di affettatore di piante sanguinanti) e un finale con incendio+vendetta freaks+succhiamento di linfe e gabbia toracica del mostro in stile lovecraftiano che soddisfano il palato di cinefili amanti del british horror post Hammer in cerca di un titolo strano senza particolari pretese.
 

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