Regia Jack Cardiff
Cast Donald Pleasence, Tom Baker, Brad Harris
Conosciuto anche come The
Mutations, questo film è l'ultimo di una breve serie di titoli diretti da Jack
Cardiff, uno dei più grandi direttori della fotografia del cinema anglosassone,
premio oscar alla carriera, scomparso nel 2009. Un british horror tipicamente
anni settanta, molto simile alle suggestioni emanate dai film di Pete Walker e
dalle produzioni Amicus, ma con un'alta componente weirdo che per certi versi
fa tornare in mente il bizzarro "Konga" di John Lemont ma soprattutto
rievoca con affetto il capolavoro di Tod Browning "Freaks" al limite
del plagio, celebrandolo in alcune sequenze come il momento in cui i freaks
superano minacciosi i carrozzoni circensi per avvicinarsi al perfido Lynch,
proprietario sfigurato di un circo dei deformi, colpevole di numerosi oltraggi
nei loro confronti.
La storia vede protagonista Donald Pleasence nel ruolo di
un mad doctor che mescola DNA vegetale con DNA umano allo scopo di rigenerare
le cellule degli esseri umani. Il risultato però trasforma le malcapitate cavie
in una sorta di pianta carnivora vivente con tanto di petto apribile per
risucchiare le linfe vitali delle proprie vittime. Le cavie vengono scelte in
mezzo agli studenti universitari del Dottore, rapiti da Lynch e sottoposti a una
serie di esperimenti in mezzo a tutta una serie di enormi piante carnivore che
divorano interi coniglietti pelosi. Come nel film di Browning, anche qui
vengono usati veri freaks tra cui nanetti, donne barbute e neri che strabuzzano
gli occhi fuori dalle orbite, ma in aggiunta abbiamo le mostruosità posticce
delle piante carnivore che aprono e chiudono enormi boccacce di stoffa
emettendo ruggiti da maiali in cancrena e lo stranissimo uomo pianta che da
solo merita l'oscar per la creatura più brutta mai realizzata nel cinema
horror.
Tutto sommato il film non è neanche male, ha una scrittura asciutta e
ben orchestrata, come non se ne vedono più al giorno d'oggi, attori che
lavorano alacremente pur senza particolari guizzi interpretativi (anche se
Pleasence sembra molto perplesso nel suo ruolo di affettatore di piante
sanguinanti) e un finale con incendio+vendetta freaks+succhiamento di linfe e
gabbia toracica del mostro in stile lovecraftiano che soddisfano il palato di
cinefili amanti del british horror post Hammer in cerca di un titolo strano
senza particolari pretese.
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