mercoledì 11 gennaio 2017

TOXIC ZOMBIES AKA FOREST OF FEAR AKA BLOODEATERS

(Id. 1980)

Regia
Cast  , ,  


Dopo il successo di Dawn of the Dead i film di zombie imperversarono per tutto l'inizio degli anni '80 dando linfa vitale all'horror underground americano, sopratutto le produzioni low budget beneficiarono di questa nuova ondata di mostri a buon mercato. Con una trama esile, due o tre accenni di critica all'estabilishment governativo, un pò di carne putrefatta, litri di sangue finto, trucco sulla faccia ed ecco qua un film di zombie! 

Caratterizzato dagli stessi parametri, Forest of fear (conosciuto anche come Bloodeaters e Toxic zombies) mescola sapientemente critica sociale, apologia sulla droga e zombie movies dando vita ad un survival horror ambientato nelle campagne americane dove una comunità di hippies dediti alla coltivazione di marijuana viene inondato da un diserbante sperimentale ideato dal governo per distruggere questa temibile piaga. I ragazzi investiti da questa strana polvere prima sboccano sangue e poi si trasformano in zombie affamati di carne umana. A farne le spese saranno una coppia di campeggiatori, il pilota stesso dell'aereo che ha sparso il temibile insetticida ed un gruppo di ragazzi dediti ad un weekend di pesca. 

Il film è diretto e interpretato da Charles McCrann, di cui questa opera rimane l'unica realizzata per il cinema (è morto nel crollo delle Twin Towers l'11 Settembre 2001!) e nella parte di un agente governativo troviamo anche John Amplas conosciuto per la sua interpretazione di moderno Dracula in Martin. A prescindere dalla pochezza di mezzi e alla poca originalità della trama, il film ha comunque un buon ritmo, effetti gore non memorabili (non si capisce perchè fu censurato in Inghilterra!) e una decente verve narrativa che rende il prodotto un ottimo divertissement per una serata disimpegnata all'insegna della nostalgia per uno dei periodi più fertili del cinema horror.
 
 

2 commenti:

  1. Da noi è uscito come "Il ritorno degli zombi", ciao grande!

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  2. eh si ma non ci stava un quarto titolo nel corpo della recensione...

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