venerdì 6 maggio 2016

ATTACK OF THE BEAST CREATURES

(Id. 1985)

Regia
Cast  , ,  


No, dai, finora abbiamo scherzato! Tutti i film recensiti in questo blog non possono assolutamente competere in quanto a bruttezza di fronte all'opera omnia (e unica a quanto pare) di Michael Stanley, il quale assieme all'amico sceneggiatore Robert A. Hutton decidono di mettere in piedi una pacchianeria su pellicola che probabilmente, in mano ad uno sfigato ragazzino con la telecamera e la cameretta piena di bambolotti, avrebbe fatto di sicuro meglio. La trama vede un gruppo di naufraghi di un'imbarcazione di lusso approdare su un'isoletta deserta dove crescono una serie di bacche commestibili ma dove le pozze d'acqua sono piene di acido solforico che scioglie letteralmente gli sprovveduti assetati. Ma le insidie non finiscono qui, perché la prima notte di bivacco, i sopravvissuti devono affrontare una minaccia veramente terrificante, un branco di mostruosi bambolotti con i dentini ricavati da un pettine, orbite vuote dipinte di giallo e le braccine che vanno su e giù come quelle del cicciobello. 

Le beast creatures del titolo vengono letteralmente lanciate dalla troupe contro i poveri naufraghi, vediamo le boccucce dei pupazzetti che sgranocchiano braccia e gambe modello piranha, lasciando solo dei lucidi scheletri rubati al prof di anatomia (un teschio ha persino la calotta cranica apribile), marinai che lottano strenuamente contro orrendi bambolotti capelluti che il regista riprende a mezzo busto mentre corrono muovendo su e giù le braccine, alternando la corsa con riprese in soggettiva arricchite da versacci stile serpente a sonagli. Addirittura scopriremo che i bambolotti si riuniscono in cima alla collina ad adorare un idolo, li vediamo tutti immobili di spalle mentre contemplano una statuina un po più grande di loro. Non contenti di sgranocchiare le persone gli atroci pupazzini tendono trappole stile viet-cong ai poveri sprovveduti con corde e fossati nascosti. 

Grande spreco di sangue finto, attori imbarazzanti e imbarazzati, fotografia da filmino delle vacanze sovraesposto ma sopratutto nessuna vergogna nel lanciare bambolotti ridicoli il cui unico posto dovrebbe essere appesi come arbre magic sullo specchietto retrovisore dell'auto del regista. L'intento di Stanley era probabilmente quello di bissare il successo di "Trilogia del terrore" piazzando un'intera tribù di feticci Zhuni ad aggredire gli attori, purtroppo per lui la magia illusoria del cinema ha anche i suoi limiti e riuscire a far passare per mostri dei ridicoli bambolotti da negozio di souvenir è un'impresa veramente ardua. Onore comunque al merito perché, se dal lato horror il film risulta un fallimento, dal punto di vista del trash ci troviamo di fronte ad un capolavoro assoluto che regalerà notevoli risate agli spettatori più preparati.  
 

1 commento:

  1. Che bellezza quei bambolotti! Come posso non guardarlo, a questo punto?

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