Regia Russ Meyer
Cast Erica Gavin, Garth Pillsbury, Harrison Page
Quando si parla di Russ Meyer,
etichettare la sua opera come filmetti sexy o peggio ancora, trash, è una
scelta riduttiva se non infelice. Pellicole come Vixen! hanno una carica
potente perchè sono figli diretti dell'epoca in cui sono stati girati, è come
guardare un pezzo del passato, uno specchio dell'epoca arricchito da sesso
esplicito e big tits, connotazioni che hanno reso il cinema di Meyer unico ed
inimitabile. Ieri considerato un regista sporcaccione oggi divenuto genio
assoluto di una particolare branca della settima arte, il cosiddetto softcore e
non solo: perchè nel suo cinema lo spettacolo è totale, c'è splatter, violenza,
passione, horror, amore, azione e dramma sociale, il tutto mescolato
sapientemente al punto che non ci si interroga più su che cosa stiamo vedendo,
lo vediamo e basta, e ne godiamo anche.
Vixen! dal punto di vista storico
rappresenta la chiave di volta del cinema meyeriano, il passaggio ad uno stile
puro e duro dove il cartone animato si mescola con la realtà, una realtà di
depravazione che si lava via inutili croste moralistiche e si abbandona al
giocoso languore del sesso e di tutto quello che ne ruota attorno, ovvero il
mondo intero, il mondo topless che racchiude in sé l'essenza stessa del cinema,
una totalità di elementi che sintetizzano, attraverso la pellicola, i caratteri
della nostra società.
Vixen è la moglie di un pilota
canadese che traghetta turisti nelle vallate, mentre il buon Tom si libra
nell'aria, la signora se la spassa nei boschi con un ranger, si infila a letto con
suo fratello teddy boy, insulta di continuo il nero Niles, provocandolo al
punto da rischiare lo stupro. Il personaggio di Vixen, ovviamente negativo, in
quanto razzista, anticomunista e perverso sotto tutti i punti di vista, viene
ribaltato in una sorta di eroica fustigatrice dei costumi ancorata ai valori
del buon americano, un controsenso che ci fa intendere, da parte di Russ Meyer,
quanta ipocrisia si nascondeva nell'american way of life, la stessa ipocrisia
mista a esaltazione patriottica che aveva portato il paese alla guerra del
Vietnam, guerra da cui Niles rifugge scappando in Canada, tentando poi di
raggiungere l'Havana con l'aereo di Tom dirottandolo in compagnia di uno
scozzese comunista. Naturalmente Meyer ne ha un pò per tutti e anche il regime
di Castro non viene certo esaltato (ma il buon nero americano viene comunque
ricondotto alla retta via e il cattivo comunista arrestato).
Complicazioni sociologiche a
parte, il bel paio di tettone generosamente mostrate da Erica Gavin sono ormai
entrate nella storia, strano destino per un'oscura attricetta che rispose ad un
annuncio letto su un giornale trovato in uno studio dentistico.
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