martedì 10 aprile 2012

ATTACK OF THE CRAB MONSTERS

Id. 1957
Regia Roger Corman
Cast Richard Garland, Pamela Duncan, Russell Johnson



I titoli di testa sembrano far sperare, viene quasi voglia di pensare "Ma guarda, stà a vedere che il buon Roger Corman, stavolta ha finalmente trovato una megaproduzione", in realtà, ogni weirdo esperto che si rispetti sa benissimo che questo è il peggior film del regista americano, peggiore nel senso estetico in quanto ancor oggi considerato uno dei suoi cult assoluti. Già dopo pochi minuti "Attack..." rivela subito la sua essenza trash quando vediamo il gommone dei protagonisti che approda sull'isola misteriosa, arivati a pochi metri dalla spiaggia, uno dei marinai casca in acqua e, nonostante siano a riva, lo vediamo affondare nelle profondità oceaniche per riaffiorare cadavere senza testa, o almeno così era nelle intenzioni ma il trucco è talmente posticcio (la camicia calzata sulla testa) e antico che fa subito strappare una risata. Il protagonista di questa scena poi, altri non è che un'altro dei grandi del cinema Bis  degli anni '50, il leggendario sceneggiatore Charles B. Griffith, qui anche nelle vesti di co-producer.
L'inizio quindi non è male ma il bello arriva con le prime apparizioni dei granchioni di cartapesta i cui l'isola è infestata, ai quali hanno disegnato pure una faccia tra le meno sveglie della storia del cinema (beh, appropriato, dopotutto i granchi non hanno fama di essere animali sagaci) con gli occhioni che si aprono e si chiudono con l'elastico delle tendine in bella mostra. Il gruppo di scienziati vittime della ridicola invasione, scoprono poi che i mostri, non solo divorano gli uomini ma ne assimilano le proprietà vocali, vediamo quindi le bestiacce parlare con le voci delle loro vittime e scopriamo che, contrariamente alle aspettative, i crostacei sono dotati di un'intelligenza sopraffina. Ben presto si scoprirà anche che l'unica cosa che li annienta è l'elettricità e dopo orrende chele di cartone che fingono di staccare la testa alle persone, uomini che vengono dondolati appesi ad una corda come se ballassero la samba, filmati di repertorio che si barcamenano tra Tsunami ed esplosioni vulcaniche si arriva finalmente al duello finale a colpi di pali della luce e carapaci polistirolici.
Attack of the Crab Monsters appartiene al periodo punk di Corman, ovvero quella fase dove " noncene fregauncazzodellaconfezione ma l'importante è girare" filosofia questa, che approvo in pieno e, del resto  stiamo parlando di un film che, una volta visto, non lo si scorda più, a conferma che quando le cose sono troppo perfette annoiano mentre quando sono così esageratamente posticcie entrano a far parte della storia, quale fulgido esempio di una cinematografia disancorata dal puro mestiere e mossa esclusivamente da un'urgenza (che poi sia alimentare o artistica non è importante). 

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