giovedì 3 giugno 2021

QUALCOSA STRISCIA NEL BUIO

 (1971) 

Regia Mario Colucci 

Cast Gianni Medici, Farley Granger, Lucia Bosé 

Genere Horror, Paranormale 

Parla di “ gruppo di personaggi trova riparo in antica magione e vengono terrorizzati da foto in bianco e nero” 

Non fosse stato per questo film, opera seconda e ultima, nessuno ricorderebbe Mario Colucci se non per un pugno di sceneggiature neanche troppo interessanti nel genere thriller italiano. A dir la verità neanche "Qualcosa striscia..." è da considerare poi un prodotto significativo non fosse per l'uso sapiente delle atmosfere fantasmifiche che esala la pellicola, mantenendo un buon equilibrio di attenzione all'interno di un plot dove praticamente non accade nulla, non si vede niente e tutto si conclude con una serie di rumoracci, risate sataniche e tremolii di porte e mura. Del resto il tema della presenza invisibile è uno dei più economici nel cinema horror e infatti ha rappresentato, soprattutto nel periodo fine sessanta e inizi settanta, uno dei temi prediletti per un cinema povero di mezzi come quello italiano. Povero di mezzi si ma, intendiamoci, ricco di idee e soprattutto di espedienti. 

La storia sembra quasi un remake dell'ottimo "Contronatura" di Margheriti anche se qui le atmosfere morbose ed equivoche latitano, qualche nudo di ripiego lo si trova grazie a Giulia Rovai, la ragazza di Joe (Gianni Medici) il proprietario della villona dove un gruppo di viaggiatori notturni si rifugia a seguito della piena che ha interrotto la strada nel bel mezzo della notte. Fra i viandanti c'è anche il terribile serial Killer Spike (Farley Granger) e l'ispettore di polizia (Dino Fazio) che lo ha arrestato dopo un forsennato inseguimento automobilistico. Il gruppo si ritrova quindi sotto il tetto della malvagia Lady Marlowe, defunta nobile lasciva e perversa che anche dall'aldilà troverà il modo di uccidere e terrorizzare i suoi ospiti. 

Si deve dare atto a Loredana Nusciak di essere l' unica attrice al mondo ad interpretare il film solo in fotografia, Resta comunque una presenza inquietante che pervade tutto il film fino alla sua chiusura. Insomma Colucci riesce a fare un horror dove il mostro è costituito da una foto in bianco e nero e questo è un merito non da poco (chissà quanti registi nipponici ci hanno ricamato sopra nei loro film!), per il resto siamo di fronte a un prodotto medio dell'epoca, onesto nell'insieme ma non memorabile. Nel cast anche Lucia Bosé e il sempiterno Giacomo Rossi-Stuart, presenza imponente e immortale del nostro cinema ma soprattutto del cinema di genere. 

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