mercoledì 12 novembre 2014

NOTTE PROFONDA

(Id. 1991)
Regia
Cast , ,



Uscito in VHS in edizione limitatissima "Notte profonda" rappresenta il sacro Graal per chi ama il cinema indipendente, al pari del rivalutatissimo (anche troppo) "Il Bosco 1" di Marfori. Girato in 16 mm e un budget di 11 milioni delle vecchie lire, il film rappresenta l'esordio al lungometraggio di Fabio Salerno, tormentato film maker milanese che chiuse il capitolo "vita" suicidandosi nel 1993. Oggi Salerno sarebbe considerato un precursore del cinema zero budget che tanto sta affollando le sue file in questi ultimi anni, dove centinaia di piccoli registi in erba e senza soldi, tentano la strada della distribuzione sia cinematografica sia straight to video, con risultati spesso molto scarsi ma dalla passione incrollabile. Di certo, Salerno aveva al suo interno qualcosa di opprimente e cupo che nel film viene ampiamente espresso dalle suggestioni tenebrose emanate dall'ambiente casalingo, da una colonna sonora ossessiva e persistente e da una fotografia che, seppur a livello amatoriale, coglie perfettamente le onde deliranti che pervadono le sequenze. 

La storia vede il giovane fumettista Paolo, nevrotico e alcolista, che, per raccattare quattro soldi si offre di ripulire una sala da biliardo dove sono morte di paura quattro persone. Tra le sagome in gessetto dei corpi, Paolo trova una piccola piramide scura e da quel momento comincia per lui una discesa negli incubi, fatta di levitazioni notturne, luci stroboscopiche sotto le lenzuola, orrende facce di rana che sporgono dal soffitto e creature che tentano di uscire dal televisore sbeffeggiandolo con voci crepuscolari. Salerno, che cura direttamente gli effetti speciali, si sbizzarrisce tra chiavi che sfrigolano a passo uno, pupazzetti e movimenti in reverse con grande uso di primi piani e un montaggio spesso rozzo e decisamente poco frenetico. La recitazione del cast è ai minimi livelli sindacali e la qualità delle riprese viene penalizzata da strumenti amatoriali, insomma tutto sa di casalingo, artigianale, messo in piedi in qualche maniera, arrangiandosi nella migliore tradizione del classico film maker senza soldi ma con grande passione per l'horror (rivelata anche dalla presenza di numerosi poster di classici dell'epoca) e in particolare per Bava e Argento (il bisturi che si muove in soggettiva ricorda un po il taglierino di "Shock" ) e Cronenberg (Videodrome). 
 
Eppure, in tanta ingenua artigianalità, qualcosa tenta a forza di irrompere attraverso le angosce e le paure notturne del protagonista, il buio oltre il corridoio, gli oggetti che si animano, rappresentano perfettamente le paure che tutti noi conosciamo sin da bambini. Le essenze cupe, distorte e depresse di Salerno vengono perfettamente a galla, trovano terreno fertile tra le stanze di una casa ed estorcono dallo schermo una forza che spesso non si trova nelle grandi produzioni. Il prodotto è quello che è, fatto come è fatto e non vogliamo di certo rivalutarlo a forza, anche perchè privo della demenzialità posticcia e incompetente di Marfori nel suo "Bosco1", eppure "Notte profonda" rappresenta il film che tutti i giovani cineasti in erba, rimasti soli in casa per un weekend con la nuova telecamera appena regalata da papà, vorrebbero disperatamente girare.  

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